Ci si può nascondere dalla vita nella sua realtà in molti modi
La sofferenza che ho sperimentato e che pensavo di non poter comunicare a nessun altro mi aveva portato in guerra con Dio: io lo pregavo e lui non faceva quello che chiedevo.
La mia fiducia era cieca. lo dovevo imparare a vedere quale era la mia parte (e non i miei voglio) per giungere alla fede in un Potere Superiore. Questa ricerca è stata per me la motivazione per dirmi che vale la pena di continuare a vivere. Un grande dolore può spegnere la vita o sospenderla; quando questo è successo a me, mi sono ritrovato in una solitudine che è diventata isolamento. Ancora oggi mi capita di “perdere le staffe” e di ricadere, ma ho anche sperimentato momenti in cui ho sentito abbandono fiducioso e questo mi ha consentito di “mollare la presa” e di ricordarmi che non Dio ha bisogno della mia preghiera ma che io ho bisogno della preghiera e della meditazione per migliorare giorno dopo giorno il mio contatto cosciente con Dio, che mi permette, così, di vedere in ogni “altro” un essere umano unico e meraviglioso.
Anonimo.